Cosa ho letto questa settimana… 1/ Il Bureau of Labor Statistics ha riportato che l'indice dei prezzi al consumo (CPI) è aumentato del 2,7% nell'ultimo anno e dello 0,2% a luglio, in linea con le aspettative e segnalando che l'inflazione a livello domestico è stabile. Al contrario, l'indice dei prezzi alla produzione (PPI) è aumentato del 3,3% su base annua, con un incremento mensile dello 0,9%, il più grande degli ultimi anni e ben al di sopra delle previsioni dello 0,3% allo 0,4%. Cosa sta succedendo? Il CPI è calcolato da un paniere rappresentativo di beni e servizi, ponderato in base alla spesa tipica delle famiglie, mentre il PPI misura i prezzi che i produttori e i grossisti ricevono per beni e servizi, dalle materie prime ai prodotti finiti. La distinzione è che il CPI riflette la prospettiva del consumatore, ciò che le famiglie stanno pagando, mentre il PPI riflette la prospettiva del produttore, ciò che le aziende stanno addebitando o ricevendo. Poiché i costi dei produttori spesso si riflettono sui consumatori, un PPI forte può preannunciare una pressione al rialzo sul CPI, anche se il legame non è uno a uno, poiché le aziende possono assorbire i costi anziché trasferirli. Se le aziende assorbono costi più elevati o li trasferiscono dipende dal loro potere di determinazione dei prezzi, dalla forza della domanda, dalle pressioni competitive, dai loro margini e se vedono l'aumento dei costi come temporaneo o duraturo. È anche importante notare che i dati sul PPI vengono spesso rivisti nei mesi successivi man mano che vengono raccolti ulteriori dati, mentre i dati sul CPI vengono raramente rivisti oltre ai cambiamenti metodologici. Per il CPI, il personale del BLS registra direttamente i prezzi da negozi, fornitori di servizi, proprietari e compagnie di servizi pubblici ogni mese, e quasi tutti questi dati arrivano prima della scadenza di rilascio, quindi i numeri sono definitivi. Per il PPI, il BLS dipende maggiormente dalle aziende che inviano moduli di sondaggio su ciò che hanno addebitato per beni e servizi, e poiché non tutte le aziende rispondono in tempo, il rilascio iniziale si basa su dati parziali che vengono aggiornati man mano che arrivano rapporti tardivi. In ogni caso, mentre l'inflazione dei consumatori è stabile, il forte aumento dei prezzi alla produzione merita attenzione, poiché potrebbe suggerire un aumento del CPI nei prossimi mesi.
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