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Questa potrebbe essere una delle migliori recensioni del festival del cinema fino ad ora.
Punta a qualcosa che stavo aspettando di sentire da molto tempo. Quel modello di gatekeeping estetico/culturale che accoglie ogni interruzione tecnologica nella storia dell'arte. Questo tipo di commento arriva sempre proprio prima che la diga si rompa. Significa che sta per accadere un grande cambiamento.
Per capire questo, devi guardare indietro alle molte volte in cui l'establishment ha perso il punto per tutte le ragioni giuste. Prendi il Salon des Refusés del 1863.
Il Salon di Parigi era senza dubbio il più grande evento artistico del mondo occidentale. Nel 1863 rifiutarono 2/3 delle opere presentate, comprese quelle di Manet, Pissarro e Courbet, perché violavano le convenzioni artistiche tradizionali. L'impressionismo era sbagliato. La pittura all'aperto era stupida e una pittura scadente. Alla fine, gli artisti rifiutati protestarono così rumorosamente che Napoleone III, cercando di zittirli, chiese un'esposizione dei rifiutati. Quel "Salon des Refusés" divenne alla fine culturalmente più potente del Salon di Parigi stesso. Gli artisti vinsero.
Allora come adesso, gli artisti non aspettano il permesso. Stanno già usando questi strumenti, sperimentando. Divertendosi e altri li stanno apprezzando. Trovando ciò che alcuni non possono vedere perché sono troppo occupati a cercare ciò che già conoscono. (non ci interessa se non ti piace l'impressionismo, dipingeremo comunque) La recensione omette che molti milioni di brillanti artisti di nuove generazioni e angoli del mondo, più milioni di tradizionali (vincitori di premi accademici o scegli qualsiasi premio importante tu voglia) sono tutti ossessionati dall'AI per le ragioni giuste. È una svista piuttosto selvaggia. Ma anche un grande segno.
Chiamare i film dell'AIFF "vuoti" o "pubblicità di profumi" è semplicemente perfetto. Significa che siamo sulla buona strada. Le prime fotografie erano "copia meccaniche senza anima." Il cinema era un "trucco da fiera." I critici avevano ragione su ciò che vedevano. Sbagliati su ciò che significava.
IMO indica anche un'analisi molto selettiva che ha un significato più ampio sul controllo della produzione culturale. Chi ha il diritto di creare cultura. Chi ha il diritto di definire l'arte. Perdere il punto per tutte le ragioni giuste.
L'AIFF sta diventando il nostro Salon des Refusés.

20 ago, 23:32
Quindi... siamo andati a un festival di film AI per vedere cosa stava succedendo esattamente. Da un documentario sui bruchi visto da un punto di vista a qualcosa che assomigliava più a una pubblicità di profumi, ha fatto poco per convincerci dell'arte di AI:
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