Ha senso che gli Stati Uniti scambino a un premio del 54% rispetto al resto del mondo quando ora c'è un catalizzatore per gli utili e i pagamenti dei mercati sviluppati non statunitensi, mentre il dollaro è anche sotto pressione. A mio avviso, no. Per molto tempo, il premio di valutazione degli Stati Uniti era più che giustificato, dato che il suo potere di guadagno era superiore a quello dei mercati non statunitensi, mentre il suo pagamento (dividendi più riacquisti) non solo cresceva più rapidamente, ma costituiva anche una quota maggiore dei suoi utili. Questo non è più il caso, aprendo la strada alla tanto attesa inversione della media.