Una famiglia ebraica palestinese è stata aggredita e picchiata a un posto di blocco vicino al Monte Gerizim dalle forze di occupazione israeliane. I soldati dell'occupazione israeliana hanno aggredito il figlio del Sommo Sacerdote samaritano, un membro della comunità religiosa più piccola del mondo, che conta meno di 900 persone, metà delle quali risiede sul Monte Gerizim vicino a Nablus, nella Cisgiordania occupata. Il sacerdote Hosni, una delle figure più prominenti dei samaritani, ha dichiarato in un post sulla sua pagina Facebook: "Questa mattina, giovedì, le forze israeliane hanno attaccato uno dei miei figli al posto di blocco del Monte Gerizim. Lo hanno legato, colpito al petto con un'arma e costretto a terra mentre viaggiava con la sua famiglia per portare sua figlia a ricevere cure mediche in città. L'incidente ha lasciato sia sua moglie che sua figlia in uno stato di shock e panico." I testimoni oculari hanno confermato l'aggressione al suo figlio maggiore, Diaa, che è stato detenuto al posto di blocco e picchiato violentemente prima di essere circondato dai soldati. "Condanniamo fermamente questo brutale attacco," ha aggiunto il sacerdote Hosni, sottolineando che ci sono registrazioni audio e video che documentano l'aggressione. Ha esortato le organizzazioni internazionali e le istituzioni per i diritti umani a intervenire per proteggere i samaritani, una delle comunità religiose più antiche e piccole del mondo, che continuano a vivere sul Monte Gerizim sotto occupazione.