Taiwan ha categoricamente rifiutato una proposta degli Stati Uniti di passare a una divisione "50-50" nella produzione di chip, affermando che l'idea non era nemmeno sul tavolo durante i colloqui commerciali a Washington. Il Vicepremier Cheng Li-chiun ha dichiarato che le discussioni si sono invece concentrate sulle tariffe, dove Taiwan affronta un'aliquota del 20%. Il Segretario al Commercio Howard Lutnick aveva proposto il piano di ridurre la dipendenza degli Stati Uniti da Taiwan producendo metà dei chip americani a livello nazionale. Attualmente, Taiwan fornisce circa il 95% della domanda statunitense. I politici di Taipei hanno criticato l'idea come "sfruttamento", con il leader dell'opposizione Eric Chu che ha affermato: "Nessuno può tradire Taiwan o TSMC, e nessuno può minare lo scudo di silicio di Taiwan."