L'erosione indigena è quando i nativi di una terra vengono ripresentati come colonizzatori, mentre l'identità coloniale della terra viene ripresentata come indigena. Ogni volta che gli ebrei vengono definiti "colonizzatori bianchi", si tratta di erosione indigena. Il prefisso "bianco" non è inteso a descrivere la razza, ma il potere. Nel linguaggio della giustizia sociale, "bianco" diventa sinonimo di dominio. Applicarlo agli ebrei significa partecipare alla distorsione suprematista occidentale dell'identità ebraica, trasformando la storia di un popolo sopravvissuto che ha subito millenni di persecuzione nella caricatura di una macchina globale di potere e supremazia razziale. Quell'associazione deriva dai Protocolli dei Savi di Sion, un falso antisemita che rimane la lente attraverso cui gli "anti-razzisti" percepiscono ancora oggi l'ebraismo globale. Quella lente è modellata sia dall'inversione stalinista che da quella hitleriana. Spiega perché le persone si sentono libere di dire cose tanto assurde quanto "gli israeliani sono colonizzatori bianchi" e, nella stessa frase, "non vedo come questo sia antisemita." Nel dirlo, sono almeno onesti su quanto sia superficiale la loro comprensione. Tanto che non vedono nemmeno come il loro discorso minacci i valori stessi che affermano di sostenere.
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